Sta arrivando l’estate e con essa l’abbronzatura perfetta: guardarci allo specchio e vedere un colorito dorato ci fa sentire più belle; portare vestiti e shorts che ci permettono di scoprire le gambe ci dà un senso di libertà… a patto che siano abbronzate!
In realtà la luce è il primo nemico della nostra pelle ed è bene quindi preservare questo prezioso organo soprattutto nei mesi più caldi.
Durante il periodo estivo infatti l’incidenza dei raggi ultravioletti è maggiore e di conseguenza i loro effetti sui tessuti. In modo particolare il photoaging, ovvero l’invecchiamento provocato dalla cronica esposizione alla luce solare, è causato dai raggi ultravioletti (UV) che interferiscono con la cute promuovendo eventi biologici che si traducono in una serie di danni, sia acuti che cronici.
I raggi ultravioletti sono radiazioni appartenenti allo spettro elettromagnetico che possono essere suddivise in diverse bande in corrispondenza di diversi intervalli di lunghezze d’onda: distinguiamo tra raggi UVC , UVB e UVA.
Ogni classe di UV ha caratteristiche e azioni differenti sul nostro organo pelle:
- UVC: sono raggi altamente concentrati ed energici (la loro lunghezza d’onda è compresa tra i 100 e i 280 nm), pericolosissimi per le creature viventi perché modificano la struttura molecolare a livello del DNA. Fortunatamente vengono schermati al 100% dall’ozonosfera, nonostante il buco dell’ozono stia divenendo una reale minaccia per la popolazione mondiale.
- UVB: sono raggi con una lunghezza d’onda compresa tra i 280 e i 315 nm; penetrano nell’epidermide e sono i responsabili del processo di melanogenesi per quella che viene definita pigmentazione indiretta. L’esposizione ai raggi UVB determina danni acuti quali eritemi, scottature e iperpigmentazione cutanea.
- UVA: sono i raggi meno energetici della categoria UV, la loro lunghezza d’onda è compresa tra i 315 e i 400 nm. Sono responsabili della pigmentazione diretta (immediata ma fugace e poco duratura), poiché determinano l’ossidazione della melanina già presentea livello dei cheratinociti. Penetrano fino al derma dove, se l’esposizione è prolungata e non protetta, comportano l’instaurarsi dei cosiddetti danni cronici: elastosi, collagenosi, riduzione delle difese della pelle, formazione di radicali liberi e, nel peggiore dei casi, foto-carcinogenesi.
Di tutta la radiazione ultravioletta che arriva sul pianeta terra la maggior parte è costituita dai raggi UVA e una parte minore dagli UVB .
Quella che noi chiamiamo abbronzatura è la perfetta sinergia d’azione dei due raggi UV e non è altro, in realtà , che una risposta di difesa da parte della nostra pelle al photoaging:essa infatti reagisce sia attivando la melanina, disponendola attorno al nucleo dei cheratinociti ai fini di preservare il DNA cellulare, sia ispessendo lo strato corneo per creare una corazza protettiva.
E’ fondamentale quindi contrastare il photoaging e i danni che questo determina con la prevenzione, ovvero preparando l’organo pelle all’esposizione solare. Questo è possibile sensibilizzando i clienti all’importanza di una, passatemi il termine, “vaccinazione al sole”grazie all’utilizzo dell’Attivatore solare super abbronzante Time Skin Care. Esso infatti è in grado , grazie alla neurocosmesi, di stimolare il processo di melanogenesi senza la necessità di esposizione ai raggi UV: in questo modo verrà prodotta melanina che creerà uno scudo protettivo per la pelle, proteggendola da eritemi, scottature e da possibili danni a carico del DNA.
Maggiore è la quantità di melanina presente maggiore sarà la naturale protezione dai raggi UV. In questo modo gli UVA troveranno molta melanina da ossidare e questo determinerà un’abbronzatura più intensa e sicura e duratura.